Antonio – vino frizzante

Domanda 1 :

Buongiorno Guido,
mi potresti chiarire questa situazione:
– vorrei produrre un po di vino frizzante da vino base già in mio possesso (circa 5 damiggiane di nero aglianico), cosa mi consigli? Penso che si possa sfruttare il metodo dello spumante (la rifermentazione alcolica) facendo il calcolo dello zucchero per far prendere 1 o 2 bar di pressione, che dici dovrei acquistare un contenitore a pressione? Quale dovrei acquistare? Oppure ci sono altri metodi più veloci per fare vino frizzante però NON con la rifermentazione in bottiglia?

Saluti e grazie.
Antonio

Risposta 1 :


Ciao Antonio.
Io per fare vino frizzante utilizzo la fermentazione in bottiglia ( assieme allo spumante ho fatto 40 bottiglie di rosato frizzante calcolando zucchero per ottenere 2,5 bar, da bere subito in estate. Già provato, ottimo anche se le bollicine non sono ancora tanto persistenti).
Esiste un contenitore di acciaio (quello descritto nel capitolo “Il nuovissimo metodoSpark” di SPUMANTE FAI DA TE) ottimo come pricipio ma con due difetti: è costoso e per imbottigliare devi avere una apparecchiatura isobarica (per non perdere la pressione).
Per il frizzante puoi utilizzare bottiglie più leggere.
Ciao e a risentirci.
Guido

Domanda 2:

Ciao Guido,
quindi la procedura più economica è quella in bottiglia !! Quindi a fine fermentazione dovrò fare il “degorgement” anche per il vino frizzante? in poche parole è la stessa procedura dello spumante ma calcolando meno zucchero… vero?

Tu poco tempo fa mi parlasti di contenitori in acciaio per birra più grandi di qielli utilizzati con metodo “spark”, e se non sbaglio ne avevi acquistato uno, da modificare per l’utilizzo.

Io avrei pensato di fare così, vedi se la procedura potrebbe funzionare:
– utilizzo un contenitore da 500 litri in acciaio con coperchio galleggiante;
– faccio ripartire la rifermentazione (con il metofo della spumantizzazione, ma calcolando circa 3 bar di pressione), e dopo un mese circa imbottiglio in bottiglie più leggere, così da eliminare le prime fecce;
– se la cosa va bene, un altro po di rifermentazione dovrebbe continuare in bottiglia, ma con pochissima formazione di fecce/residui;

COSA NE PENSI? Posso provare?

Saluti
Antonio

Rissposta 2 :

Ciao Antonio.

Quella in bottiglia è la più sicura per mantenere la pressione. Il procedimento è come quello dello spumante ma con zucchero calcolato per le atmosfere che vuoi. Io ho fatto un po’ di bottiglie e domani ne apro un paio. Ti dirò. Ho deciso di rimandare la prova nel contenitore ex birra perchèprima devo risolvere il problema dell’imbottigliamento isobarico.
Come dico sempre: provate gente, provate!
Sono curioso di vedere, dopo un mese, quanti depositi si formano (si potrebbe mettere meno lieviti),se il battente di olio riesce a tenere sciolta nel vino un po’ di CO2 e se rimangono zuccheri residui.
Ciao e a risentirci,
Guido




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