Le anomalie del vino
Il vino, grazie al grado alcolico, alla sua acidità e al contenuto di tannino, ha una discreta difesa verso l’ambiente esterno però, essendo un prodotto biologico, può essere sensibile agli attacchi di agenti chimico-fisici e microbici, può essere facilmente contaminato e ossidato e può prendere cattivi sapori e odori dai locali e dai contenitori.
Per cui può succedere di trovarsi a confronto con un vino che presenta alterazioni organolettiche.
Le anomalie riscontrabili possono essere divise in 3 gruppi:
– alterazioni, in genere a carico del colore e della limpidezza;
– malattie, causate da contaminazioni microbiche che possono incidere su tutti i caratteri organolettici;
– difetti, dovuti a contaminazioni varie, non microbiche, che interessano odore e sapore.
Riassumiamo le anomalie riscontrabili:
ALTERAZIONI
– fisico-chimiche: casse ferrica e casse rameosa;
– enzimatiche: casse ossidasica;
– chimico-fisiche: casse proteica.
MALATTIE
– da lieviti: fioretta;
– da batteri acetici: spunto o ascecenza;
– da batteri lattici: girato, amaro, agrodolce, filante.
DIFETTI
– odore e sapore di tappo;
– odore e sapore di muffa;
– odore e sapore di legno, secco, asciutto;
– odore da composti solforosi;
– sapori metallici;
– svanito;
– ossidato (maderizzato).