Il dopo grandine
La grandine è il pericolo pubblico numero 1 del vigneto. La grandine colpisce a macchia di leopardo e produce parecchi danni sia quantitativi che qualitativi. Una grandinata, a parità di intensità e di tempo, produce danni diversi in funzione dal periodo in cui avviene l’evento.
Se, per esempio, la grandinata avviene durante l’allegagione l’acino, che si trova in fase di divisione cellulare, può cicatrizzare la ferita; mentre se avviene durante l’invaiatura, in fase di distensione cellulare, i danni sono più gravi perchè l’acino non cicatrizza più.Inoltre i danni si possono aggravare perchè le ferite aumentano la possibilità di attacco da parte della muffa grigie e del marciume.
Ma cosa dobbiamo fare dopo una grandinata?
In funzione della fase in cui si trova il vigneto e dei danni subiti bisogna operare in maniera diversa.
Prima bisogna valutare i trattamenti che eventualmente necessitano contro muffa grigia, marciumi, etc. che attaccano attraverso le ferite e contro oidio e peronospora che attaccano la nascente nuova vegetazione. Poi si valutano eventuali interventi di potatura sul legno e sul verde e di cimatura e scacchiatura sul verde. Per ultimo bisogna vedere se sono necessarie concimazioni aggiuntive per ripristinare le sostanze nutritive che la vite consuma in più per sostituire la vegetazione danneggiata.
Tabella degli interventi post grandinata
Trattamento fitosanitario |
Concimazione |
Potatura |
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Danni |
leggeri |
gravi |
leggeri |
gravi |
leggeri |
gravi |
Grandinata tra germogliamento e prefioritura | Non servono trattamenti straordinari, procedere con il programma previsto |
Non serve intervenire subito ma solo con prodottidi copertura a base di rame contro la peronosporae con zolfo contro lo oidio | Non serve | Concimare al più presto con azoto per stimolare la rinascita dei germogli |
Non serve | Se necessario regolare le scacchiature e con vigneto distrutto cimare i germogli senza potare |
Grandinata tra prefioritura e allegagione |
Non servono | Se necessario trattare con antibotritico e mantenere la nuova vegetazione con zolfo e rame | Non serve | Concimare al più presto con azoto per stimolare la rinascita |
Sfogliare un poco intorno ai grappolini per rendere più efficace il trattamento botritico e migliorare l’aerezione | Sfogliare bene intorno ai grappolini per rendere più efficace il trattamento botritico e migliorare l’aerezione;cimare un poco i germogli;
con vigneto distrutto cimare i germogli senza potare |
Grandinata tra allegagione e invaiatura | Effettuare al più presto subito dopo la grandinata un trattamento antibotritico e mantenere la copertura con zolfo e rame della nuova vegetazione | Non serve | Concimazio-ne leggera ed eventuale concimazio-ne foliare | Sfogliare intorno ai grappoli per rendere più efficace il trattamento botritico e migliorare l’aerezione | Sfogliare intorno ai grappoli per rendere più efficace il trattamento botritico e migliorare l’aerezione;cimare un poco i germogli;
con vigneto distrutto cimare i germogli |
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Grandinata tra invaiatura e maturazione | Fare un trattamento contro la botrite e ancora 2 o 3 trattamenti con poltiglia bordolese rispettando il periodo di carenza (se possibile) |
Non necessaria |
Non necessaria |
Poco prima dell’invaiatura non serve sfogliare poiché la grandine ha già tolto tante foglie, magari una superstite attaccata al grappolo. Io provo con il “bordò” (rame +fosetil) con antioidio sistemico con zolfo e poco triplo per nutrire la pianta attraverso le foglie.