I vasi vinari
Una giusta scelta e la corretta gestione dei vasi vinari, cioè dei vari contenitori che fanno fermentare, invecchiano o conservano il vino, è fondamentale per la qualità finale e duratura del prodotto finale. In genere si distinguono i vasi vinari in tini e botti, indicando coi primi quei recipienti che servono per la fermentazione e coi secondi quelli che invece servono (oltre alla fermentazione) alla conservazione. Oggi si tende però ad utilizzare un recipiente unico che unisce tutte le funzioni. Attualmente escludendo i piccoli recipienti come damigiane e bottiglie, i vasi vinari che si possono trovare in una cantina sono:
- botti o tini in legno;
- vasche in cemento armato (alcune ancora in muratura);
- serbatoi e autoclavi in ferro smaltato a caldo;
- serbatoi in ferro smaltato a freddo;
- serbatoi in poliestere rinforzato con fibra di vetro (comunemente chiamati in vetroresina);
- serbatoi in acciaio inox.
Un vaso vinario, per essere di buona qualità e, quindi, soggetto a consiglio di acquisto deve possedere le sequenti caratteristiche :
- di non causare o facilitare mutamenti negativi;
- di non cedere sostanze nocive (al vino, alla salute, al palato);
- di essere facile da mantenere nelle condizioni ottimali per il contenimento del vino;
- di consentire una appropriata pulizia;
- di rispondere alle considerazioni di ordine economico.
Materiale del contenitore | Caratteristiche di buona qualità e da tenere in considerazione |
legno |
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cemento non rivestito |
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cemento rivestito con vernici epossidiche |
Il rivestimento deve presentarsi speculare, continuo e compatto, privo di zone di attacco per muffe od altri microrganismi, facile da lavare, disinfettare e sterilizzare, consentendo di:
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acciaio inossidabile |
L’acciaio in enologia è considerato un materiale ottimo. L’inossidabilità non è assoluta, ma può essere in certa misura assicurata. Diversi sono i processi di saldatura e quelli ammessi sono:
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ferro smaltato | Il ferro, in questo tipo di contenitori, unisce alla sua naturale robustezza un costo non eccessivo, buoni coefficienti di trasmissione termica, possibilità di costruzione rapida e precisa sia per i recipienti a pressione atmosferica, sia per le autoclavi a pressione per la spumantizzazione. I primi rivestimenti furono eseguiti mediante smaltatura con smalti a caldo a base di composti inorganici, ma possedevano delle limitazioni in sbalzi termici e fragilità. Oggi ci sono resine speciali, che hanno raggiunto un notevole grado di perfezione. Le più usate sono:
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poliestere con vetroresina |
I vantaggi sono:
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Per una produzione familiare, amatoriale
Per una produzione limitata vanno bene contenitori in acciaio o in vetroresina, sia per il costo che per la facilità d’uso, ok anche per la tipica botte in legno.
Accessori
In cantina sono necessari gli accessori come contenitori per travasi, imbuti, tubi, cestelli filtranti, etc. Aiuta avere a disposizione una piccola pompa per i travasi. Per le particolarità (es.vini dolci, spumanti) possono servire filtri a sacco o a piastre e per l’imbottigliamento vaschetta, tappatrice, etc.
Fonte ( www.vinofaidate.com/cercavini )