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16 thoughts on “Fai una domanda

  • Ho acquistato lievito per vino e il negoziante me lo ha venduto sfuso. L’ho messo nel mosto ma non ha prodotto fermentazione. E’ possibile che non fosse più attivo? E ora, posso aggiungerne altro di nuovo?
    Grazie

    Risposta
    • Potresti provare con il biammonio di solfato, ma ti consigliamo di chiedere per prima a chi ti ha venduto il lievito.

      Risposta
    • Salve, volevo sapere come poter fare del vino spumante sfruttando solo lo zucchero dell’uva senza aggiungerci il lambiccato. Ho effettuato la svinatura a 4/4,5 gradi di zucchero e riempito il vino nelle damigiane e lasciato li con tappo sifonato. Ho effettuato solo un piccolo rabbocco per ripristinare il livello selle damigiane. Mi hanno consigliato, nei primi di Gennaio, di travasare le damigiane togliendo il residuo di mosto che si è creato ed a Febbraio già di imbottigliare al posto di aspettare marzo/aprile . Seconto te otterro’ delle spumanti cosi’ facendo?
      Grazie in anticipo

      Risposta
      • Buonasera, non capiamo bene l’indicazione di gradi relativamente allo zucchero, perché di solito si parla di grammi per litro di zucchero.
        Dobbiamo sapere quanti grammi di zucchero ci sono per darle un consiglio più preciso, quante atmosfere si sviluppano.

        Risposta
        • Buona sera, vorrei sapere se a Roma ci sono corsi per imparare a produrre vino ” mettere viti, potatura, raccolta ecc….

          Risposta
          • Ciao Massimo,
            si ci sono ma la risposta dipende molto dalla tipologia di corso che cerchi e da quello che è il tuo obiettivo. A Roma ad esempio è possibile seguire un corso di laurea. Se si cerca qualcosa di meno “impegnativo” ci sono altri corsi che si occupano di formazione base ma sono meno specifici e probabilmente il rischio è quello di ricevere solo delle informazioni parziali rispetto alle tue domande. Spesso sono strutturati per dare delle basi di enologia ma anche di degustazione. Ci sono inoltre moltissimi libri che possono aiutarti ad imparare le regole fondamentali di produzione, potatura e raccolta. Sul nostro sito puoi trovare la guida “Vino fai da te” in cui sono racchiusi molti consigli per produrre un buon vino in una piccola cantina. Spero di essere stata d’aiuto. Buono studio e per altre domande non esitare a contattarci!

  • Salve, ho vendemmiato il 6 ottobre, il mosto dopo averlo diraspato e pigiato risultava intorno ai 22 babo, dato la poca quantità ho unito uva bianca e rossa, con una percentuale di 70% bianca e 30% rossa, per un totale di 100l, l’uva bianca aveva una gradazione stimata intorno i 14,5 gradi rispetto i 12 del rosso.
    Ho macerato per 3 giorni e dopo di che ho torchiato, il mosto ha fermentato fino a fermarsi a 5 babo, la temperatura si aggirava su 20 gradi, dopo 4/5 giorni che la fermentazione si era bloccata ho aggiunto i lieviti bayanus seguendo la procedura, solamente sono passati altri 3 giorni ed ancora niente, ho provato a fare dei montaggi ma tutto tace.
    Come posso fare per riattivare la fermentazione?
    Posso riaggiungere altri lieviti?
    Ad ora il mosto ha una temperatura di 18 gradi.
    Grazie

    Risposta
    • Buongiorno.
      100 litri sono pochi e x questo si raffreddano facilmente, causando arresti fermentazione. Quanti grammi di lieviti ha aggiunto su 100 litri? Ha messo anche ammonio fosfato?( attivante) il protocollo di aggiunta era corretto?

      Risposta
  • Buon pomeriggio,
    sono Roberto ed ho delle domande sui contenitori in acciaio inox, in particolare quelli dotati di sistema pneumatico.
    Questi serbatoi sono utilizzati per conservare ( anche per fermentare) il vino e non necessitano di aggiungere olio enologico perchè il contatto con l’aria viene impedito dal sistema pneumatico. Giusto?
    Questo sistema pneumatico funziona anche se il vino all’interno del contenitore viene di tanto in tanto “spillato”? Inoltre occorre aggiungere e quindi sostituire delle pastiglie antifioretta?
    Grazie e buon lavoro.
    Buona domenica.

    Risposta
    • Ciao Roberto,
      è esattamente come hai detto. I contenitori in acciaio inox con sistema pneumatico non necessitano di olio enologico poichè dotati di una guarnizione alimentare che aderisce perfettamente alle pareti del serbatoio creando pressione ed impedendo l’ossidazione del vino. Durante la spillatura, basterà allentare una valvola che sgonfierà la camera d’aria permettendo la fuoriuscita del vino. Al termine si potrà rigonfiare il sistema e il vino sarà di nuovo protetto.

      Risposta
  • Buongiorno,

    noi valutiamo se vale la pena di formalizzare il nostro vino “garagista” come vino da tavola. Lei puo dare consulenza professionale (come un sommario delle inscrizzione necessari, regole a rispettare etc.) per un tale processo ?

    Grazie e saluti,

    Julian

    Risposta
    • Salve Julian,
      I vini da tavola non esistono più. In etichetta va riportata solo la dicitura “vino” seguito dall’aggettivo del colore (bianco, rosato, rosso) e/o dalla tipologia produttiva (frizzante, spumante, liquoroso, passito, da uve stramature). Le denominazioni di vendita ammesse per i prodotti vitivinicoli sono indicate all’all. IV del Reg. Ce 479/08.
      Per usare legalmente la denominazione di vendita VINO (senza ulteriore specificazione, a parte il colore), un vino privo di IG o DO deve rispettare le caratteristiche di cui all’Allegato IV del Reg. 479/2008 e quindi:
      • essere prodotto attraverso la fermentazione alcolica totale o parziale di uve fresche, pigiate o no, o di mosti di uve;
      • avere un titolo alcolometrico effettivo, per l’Italia, non inferiore a 9 % vol, sia esso naturale o dopo l’eventuale arricchimento;
      • avere un titolo alcolometrico totale non superiore a 15 % vol (se si supera questo titolo alcolometrico, un vino senza IG o DO potrà essere, a seconda del processo produttivo, un VINO LIQUOROSO, un VINO DA UVE APPASSITE o un VINO DA UVE STRAMATURE: All. IV, §§ 3, 15 e 16, Reg. 479/2008);
      • avere un’acidità totale espressa in acido tartarico non inferiore a 3,5 g/l.
      L’annata, per essere indicata richiede una certificazione, fatta da un organismo terzo, a spese del produttore. Senza la certificazione, è vietata. Il vitigno può essere indicato se è uno dei sette vitigni elencati all’allegato IV del DM 13 agosto 2012 [recante le disposizioni nazionali aggiornate, che applicano il Regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio e del regolamento applicativo (CE) n. 607/2009 della Commissione, per quanto concerne le DOP, le IGP, le menzioni tradizionali, l’etichettatura e la presentazione di determinati prodotti del settore vitivinicolo] e solo se il processo di produzione è certificato da un organismo terzo che, a spese del produttore, attesta la corrispondenza tra vino e varietà. I vitigni che possono, solo alle condizioni indicate, andare in etichetta sui vini senza DO e IG sono: Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Cabernet, Chardonnay, Merlot, Sauvignon e Syrah.
      Le indicazioni obbligatorie in etichetta per i vini senza DO e IG sono:
      Denominazione di vendita
      Titolo alcolometrico volumico effettivo
      Origine e provenienza
      Riferimenti all’imbottigliatore (nome e/o marchio + indirizzo)
      Tenore zuccherino (solo per gli spumanti)
      Indicazione relativa alla presenza di allergeni
      Lotto
      Indicazione della quantità
      Le indicazioni facoltative sono le seguenti:
      Riferimenti (nome o marchio commerciale + indirizzo) ad altri operatori commerciali coinvolti nella filiera (es. produttore, distributore, ecc.)
      Logo comunitario relativo alla presenza di allergeni
      Annata delle uve, solo se almeno l’85% delle uve proviene dalla stessa annata (previo controllo da parere dell’Organismo Certificatore)
      Varietà delle uve
      Tenore zuccherino (per i vini non spumanti)
      L’uso di ulteriori indicazioni in etichetta, che si aggiungono a VINO per individuare particolari tipologie produttive (come frizzante o spumante) e le menzioni indicative del loro tenore in zuccheri (come dolce o amabile), sono disciplinati rispettivamente dall’art. 60 del Reg. 607/2009 e dall’art. 10 del D.M. 23 dicembre 2009. Quando tali menzioni individuano caratteristiche di vini IG o DO, i rispettivi disciplinari possono stabilire le condizioni a cui possono essere utilizzate in etichetta queste indicazioni. Solo se mancano indicazioni nel disciplinare, si usano i limiti generali che vengono riportati di seguito.
      Per i vini liquorosi possono essere utilizzate le seguenti indicazioni di tipo di prodotto, a condizione che ciascun tipo abbia un tenore di zuccheri residui compreso nei limiti a margine indicati:
      “secco”: fino a 40 g/l;
      “semisecco” o “amabile”: da 40 a 100 g/l
      “dolce” : superiore a 100 g/l. 2.

      Per i vini frizzanti e i vini frizzanti gassificati possono essere utilizzate le seguenti indicazioni di tipo di prodotto, a condizione che ciascun tipo abbia un tenore di zuccheri residui compreso nei limiti a margine indicati:
      “secco”: da 0 a 15 g/l;
      “semisecco” o “abboccato”: da 12 a 35 g/l;
      “amabile”: da 30 a 50 g/l;
      “dolce”: superiore a 45 g/l.
      I vini senza DO e IG evono adottare una delle seguenti modalità:
      “Vino di …” o “Prodotto in …” o “Prodotto di …” in caso di vino ottenuto da uve vendemmiate e vinificate in uno stesso Stato membro/Paese terzo
      “Vino della Comunità europea” o “Miscela di vini di diversi Paesi della Comunità Europea” in caso di vini originari di diversi Stato membro
      “Miscela di vini di diversi Paesi non appartenenti alla Comunità Europea” o “Miscela di vini di …” in caso di vini originari da uno o più Paese terzo
      “Vino ottenuto in … da uve vendemmiate in …” completato dal nome dello Stato membro/Paese terzo in caso di luogo di provenienza delle uve diverso da quello della vendemmia.
      Spero di aver risposto in modo esaustivo a tutte le sue domande. Per ulteriori informazioni non esiti a contattarci. Saluti

      Risposta
  • Ad Aprile (con precisione il 01 Aprile 2020) ho imbottigliato il vino (fatto bollire per 5 giorni con le bucce e altri 10 senza, poi messo a riposare in fusti di acciaio fino all’imbottigliamento) con l’aggiunta dello sciroppo composto da lievito e 20gr/l di zucchero, successivamente ho sistemato le bottiglie in posizione orizzontale e le ho lasciate riposare in cantina.
    Qualche giorno fa, dopo aver messo delle bottiglie a testa in giù per 15 giorni circa ed averle sboccate all’assaggio ho notato che nonostante la gran spuma e le bollicine molto abbondanti al palato di “frizzante” si sente ben poco. Eppure ho fatto lo stesso procedimento con altre bottiglie (anche se con un’altra qualità di vino fatto fermentare senza bucce) il 01 Marzo 2020 con la differenza che ho usato 15gr/l di zucchero ed il risultato è nettamente superiore, Come è possibile? Può dipendere dal tipo di vino utilizzato, dal periodo di imbottigliamento, dalla fermentazione o da cosa???
    Grazie saluti

    Risposta
    • Ciao Giovanni,

      Le motivazioni potrebbero essere varie, non è facile individuarne una in particolare senza conoscere i dettagli ma proviamo a vedere se con queste informazioni puoi risalire alla causa del problema.
      Potrebbe dipendere dal tipo di vino e anche dalla fermentazione. È fondamentale che il vino base, oltre a provenire da uve di qualità raccolte leggermente in anticipo rispetto alla maturazione completa, abbia una gradazione alcolica di circa 10° e sia giunto ad una quasi o totale fermentazione quindi che il residuo zuccherino sia minimo. Inoltre è necessario che sia limpido, che abbia quindi subito una chiarifica e che sia leggermente acidulo.
      Pressione e temperatura sono altri due fattori da considerare. Una parte della pressione della bottiglia potrebbe andare dispersa anche durante il degorgement se l’operazione non viene effettuata in modo molto rapido.
      Inoltre più che dal periodo dell’anno che mi sembra sia stato scelto correttamente, l’anomalia potrebbe dipendere dalla temperatura presente durante le fasi di lavorazione. In generale va mantenuta fra i 9 e i 18 °C.
      Spero di essere stata d’aiuto. Non esitare a fare altre domande.

      Saluti, Alessandra

      Risposta
  • salve volevo sapere se ho un contenitore inox di quintali 5 percentuali che si mette di olio enologico grazie giuseppe

    Risposta
  • decorgement. Un tempo era fatta a la volée con una stappatura veloce e decisa mentre adesso si usa il metodo a la glace dove si immerge il collo della bottiglia in una soluzione a – 25 °C che fa ghiacciare la parte vicina al tappo, contenente il deposito.

    A questo punto si raddrizza la bottiglia e si stappa: il contenuto della bidule viene espulso, assieme al ghiaccio, dalla pressione.

    RIGUARDO A QUANTO SOPRA DA TE EVIDENZIATO VOLEVO CHIEDERE SE RITIENI GIUSTO UTILIZZARE UNA SOLUZIONE SALINA (ACQUA E SALE) IN SOSTITUZIONE DELLA SOLUZIONE glicole E IN CHE PERCENTUALE DI SALE PER LITRO. GRAZIEEEEEEE

    Risposta

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